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Valdarno

La valle dell’Arno è formata dal fiume più importante della Toscana, che nasce in Casentino e nel suo lungo percorso caratterizza due territori: il Valdarno superiore, compreso nelle province di Arezzo e Firenze fino alla stretta della Gonfolina, e  il Valdarno inferiore che si estende da Montelupo fino a Pisa, dove il fiume sfocia in mare.

Valdarno superiore

Geografia 

E’ un’ampia conca racchiusa tra la dorsale appenninica del Pratomagno ed i monti del Chianti, dove il fiume entra attraverso la «valle dell’Inferno» - una lunga gola oggi occupata da due bacini artificiali - per uscirne alla «stretta dell’Incisa».

Le zone collinari e quelle montane sono le più interessanti. In collina si possono osservare le formazioni rocciose naturali a forma di piramide e lame, denominate “balze”, ma anche gli estesi vigneti dove si produce Chianti DOCG e i pregiati oliveti. 

Nelle aree più elevate si incontrano fitti boschi di castagni e di faggi, mentre sul Pratomagno la vegetazione lascia il posto a vasti prati erbosi.

Storia 

In tutta l’area sono stati ritrovati reperti che testimoniano la presenza di insediamenti umani nell’età della pietra, in epoca etrusca e quindi romana, quando furono costruite le strade “Cassia Vetus”e “Cassia Adrianea”, lungo le quali vennero edificate le pievi del Valdarno, di grande importanza storica e bellezza artistica ( come la Pieve di San Vito a Loppiano).

Durante il medioevo ebbero origine i primi castelli con funzione militare, perché il territorio era conteso fra Arezzo, Firenze e Siena. Dopo la vittoria di Firenze nella battaglia di Campaldino, la vallata fu posta sotto il governo della Repubblica fiorentina. 

I centri principali del Valdarno Superiore sono Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Levane, Figline Val d’Arno, Terranuova Bracciolini, Incisa Val d’Arno (dove si può ammirare il complesso francescano dei SS. Cosma e Damiano al Vivaio, che nacque come ospizio per i pellegrini), Castelfranco di Sopra, Pian di Scò, Reggello e Rignano sull’Arno, che offre uno scenario di castelli, ville, pievi e chiese di grande fascino.

Enogastronomia

La tradizione gastronomica della zona è caratterizzata da cibi poveri. Il lampredotto, che viene servito anche in chioschi ambulanti, è una trippa che ha preso il nome dalla "lampreda", una sorta di primordiale anguilla commestibile. La finocchiona, è un salume preparato con le carni di maiale tritate, insaporite con vino rosso e semi di finocchio selvatico. Molto ricercato perché particolarmente saporito e stagionato il prosciutto del Pratomagno, che ha ricevuto la D.O.P.  Anche il fagiolo zolfino, coltivato solo nella zona e assai rinomato per la sua buccia fine e la polpa farinosa. 

Un piatto speciale di San Giovanni Valdarno, che recentemente ha ottenuto anche il marchio di unicità e tipicità,  è lo “Stufato alla Sangiovannese”, a base di interiora di animali con carne delle zampe anteriori di vitello adulto, condito con una miscela di spezie segrete.

Valdarno Inferiore

Il Valdarno Inferiore ha inizio da Montelupo Fiorentino, un castello costruito dai fiorentini per contrastare Capraia, posta al di là dell’Arno.

Qui il fiume scorre nella piana e il paesaggio si fa uniforme, ma più interessante dal punto di vista storico e artistico perché lungo il suo corso si incontrano paesi di origine medievale ma oggi soprattutto attivi centri industriali e commerciali: Empoli (con la grande collegiata), Fucecchio, Castelfranco di Sotto (nelle cui vicinanze si trova il castello di Santa Maria a Monte) , Santa Croce sull’Arno, Montopoli, San Miniato (ricco di opere d’arte), Pontedera, Cascina e infine Pisa, che con la sua Torre pendente saluta il viaggiatore e l’Arno che dopo pochi chilometri si getta nel Tirreno

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